La Storia

Le principali esigenze della popolazione nigeriana sono legate al lavoro e alla sopravvivenza quotidiana: molte famiglie vivono con meno di un euro al giorno, e numerosi giovani coltivano il sogno di partire per la Libia non appena ne avranno la possibilità economica. Sin dalla tenera età, spesso già a 7-8 anni, i bambini iniziano a lavorare per contribuire al sostentamento familiare. Purtroppo, ciò comporta la rinuncia a un’infanzia serena e all’esperienza dell’adolescenza. La frequenza scolastica è spesso interrotta precocemente, già dopo la seconda o terza classe della scuola primaria, a causa dell’impossibilità delle famiglie di sostenere le tasse scolastiche, richieste persino dalle scuole pubbliche. In questo contesto, molti giovani inseguono il miraggio della migrazione verso la Libia e successivamente verso l’Europa, cadendo vittime dei trafficanti che sfruttano le loro speranze e la vulnerabilità economica.

Negli ultimi anni, decine di milioni di africani sono fuggiti da carestie, siccità, persecuzioni e violenze. Sebbene il 94% di essi sia rimasto all’interno del continente africano, centinaia di migliaia hanno cercato di raggiungere l’Europa. La rotta del Mediterraneo si è trasformata in uno sbocco per i paesi afflitti da corruzione e disuguaglianze profonde. In particolare, nel 2016, in seguito al crollo della valuta nigeriana, è cresciuto il numero di cittadini che hanno tentato la traversata. Il fenomeno migratorio verso l’Europa non è recente: molti migranti hanno vissuto per anni nei paesi di transito, provando più volte ad attraversare le frontiere europee. Nel loro percorso verso il Mediterraneo, ripercorrono inconsapevolmente le antiche rotte del commercio trans-sahariano degli schiavi.

Per oltre otto secoli, schiavi africani furono condotti con la forza lungo quegli stessi villaggi desertici. Oggi quelle rotte sono territori instabili, fuori controllo, spesso occupati da gruppi armati. Decine di migliaia di persone, partite volontariamente, finiscono vittime di reti di tratta: vengono vendute, costrette a lavori forzati o alla prostituzione. Gli uomini, in molti casi, vengono ridotti in schiavitù per debiti contratti durante il viaggio. Le donne presentano spesso caratteristiche comuni: adolescenti originarie di Benin City, capitale dello Stato di Edo, nel sud della Nigeria. Dal 2009, un numero crescente di ragazze proviene dalla zona di Esan, sempre nello Stato di Edo. Spesso hanno meno di 12 anni, partono da sole, all’insaputa dei genitori, e diventano vittime della tratta, attratte da false promesse. Affrontano un viaggio estremamente pericoloso, attraverso il deserto e il mare, per poi essere costrette alla prostituzione in Italia e in altri paesi europei.